Sessanta anni fa, l’11 gennaio del 1963, usciva “La Grande Fuga”: un kolossal di quasi 3 ore diretto da John Sturges, tratto dal romanzo omonimo e autobiografico del pilota australiano John Brickhill. Il film racconta l’incredibile fuga di alcuni prigionieri durante la seconda Guerra Mondiale ed ebbe un enorme successo di pubblico in tutta Italia. La Grande Fuga è un grande classico che ancora oggi fa parlare di sé e che, da allora, non ha perso nessuno dei suoi status di icona del cinema.
Qual è la storia originale del romanzo “La Grande Fuga” scritto da John Brickhill?
Durante la produzione di “La Grande Fuga”, John Sturges e la sua crew si trovarono ad affrontare numerose sfide. La più grande era quella di comprendere la ricostruzione storica e l’accuratezza della narrazione. Per replicare l’atmosfera del campo di prigionia, le riprese si svolsero nella periferia di Berlino, mentre alcune scene furono ambientate in un set che era stato precedentemente usato per il film di guerra tedesco Die Brücke (1959). Altri sforzi furono necessari per ricreare scenari esterni ottimali che riproducessero fedelmente la realtà. Il budget era limitato, quindi Sturges e la sua troupe dovevano trovare il giusto equilibrio tra la realizzazione di un grandioso film epico e la conseguente limitazione di costi. Le sfide che John Sturges e il suo team affrontarono furono fondamentali per raggiungere la rivoluzionaria trasformazione di un progetto sulla carta in un classico cinematografico.
Come fu ricevuto il film “La Grande Fuga” dalla critica internazionale?
“La Grande Fuga” ha rivoluzionato il genere dei film di guerra, grazie alla sua stratificata trama e ai suoi intensi momenti di azione. Gli spettatori sono stati immergendoli in un mondo di coraggio, speranza ed eroismo. Il film ha offerto una prospettiva unica della guerra che ha ispirato numerose produzioni successive. La messa in scena dinamica, l’approccio documentaristico e l’attenzione alle relazioni tra i personaggi hanno reso “La Grande Fuga” una produzione davvero suprema.
Qual è l’impatto culturale di “La Grande Fuga” sulla società dell’epoca e come è stato accolto nel tempo?
Le performance degli attori hanno contribuito notevolmente al successo del film “La Grande Fuga”. Il personaggio principale, interpretato da Steve McQueen, ha fatto sognare il pubblico con la sua straordinaria carismatica, rapidità di riflessi e bravura. Richard Attenborough ha, inoltre, regalato al film alcuni momenti commoventi e decisivi per la narrazione. Il cast vide anche James Garner, Charles Bronson ed i veterani Donald Pleasance e James Coburn, tutti affamati di gloria. Tutti questi attori si sono distinti con una performance davvero maiuscola, all’altezza delle aspettative. La Grande Fuga ha, così, cementificato alcune delle star più famose dell’epoca.