Questa settimana, il vice leader del Labour Angela Rayner ha affermato che i diritti trans non sono in conflitto con i diritti delle donne e che il partito Labour è ancora impegnato a creare un processo più “supportivo” per aiutare le persone a cambiare legalmente di genere.
Queste dichiarazioni sono arrivate meno di un mese dopo che il partito ha annunciato ufficialmente di non sostenere più l’auto-identificazione e di voler mantenere una “diagnosi medica di disturbo dell’identità di genere” come parte del processo legale per cambiare il proprio genere.
Questo cambiamento improvviso è stato una rottura con la politica del partito tre anni fa, quando Labour aveva affermato di essere “impegnato nell’uguaglianza” e di sostenere a pieno la modernizzazione dell’Atto sulla Riconoscibilità del Genere, aumentando così l’accesso alle diagnosi per le persone trans.
Quando interrogata sulla BBC Radio 4 Today Show, Rayner ha detto ancora che la sua posizione è che i diritti trans non sono in conflitto con i diritti delle donne e che deve necessariamente esserci un processo di sostegno per le persone che vogliono cambiare legamente di genere. Nei mesi scorsi, il leader del Labour Keir Starmer ha cambiato la politica a sua volta affermando che l’auto-identificazione non era una “buona via da seguire”, citando “ciò che è successo in Scozia” come giustificazione.
Le posizioni contraddittorie e confondenti del Labour sui diritti trans non sono nuove. Tom Harwood, vice direttore della GB News, ha pubblicato una copia di un manuale di policy del partito che sugeriva che Labour non era più impegnato a riformare l’Atto sulla Riconoscibilità del Genere per introdurre l’auto-identificazione. Inoltre, Starmer è stato accusato di “abbandonare le persone trans” con le sue parole sulla biologia durante un’intervista a The Sunday Times, dove ha detto che per il 99,9% delle donne “è tutto biologico … e ovviamente non hanno un pene”.
Nonostante ciò, Rayner rimane convinta che i diritti trans e le donne non sono in conflitto e che devono avere misure di sicurezza all’interno dell’Atto di Uguaglianza, introdotto dal Labour, per proteggere gli spazi solo per donne.
Comunque, dopo mesi di dichiarazioni a tratti confuse e contraddittorie da parte del Labour, molti appartenenti a questo partito, attivisti LGBTQ e persone della società in generale si stanno ancora chiedendo qual è la politica attuale del partito sul tema dei diritti trans e come supporterà le persone trans nei prossimi anni.
Qual è la politica attuale del Labour sui diritti trans?
Attualmente, la politica del Labour sui diritti trans è al centro del dibattito e ha portato a diverse incertezze tra i membri del partito stesso. La parlamentare Angela Rayner sta difendendo i diritti trans, affermando che non andano in contrasto con i diritti delle donne. Recentemente ha spiegato che il Labour si sta impegnando a creare un processo più “solidale” per aiutare le persone trans a modificare legalmente la propria identità di genere. Le sue parole arrivano all’indomani della decisione del partito di non più sostenere l’identificazione soggettiva e di sostenere invece la manutenzione di una “diagnosi medica di disforia di genere” come parte del processo legale di modifica del genere.
Questo cambiamento è stato causato anche dall’esperienza del partito in Scozia, dove il sostegno all’autodefinizione ha portato all’introduzione di una legge sulla modifica del genere che è stata successivamente annullata dal governo britannico.
Rayner ha affermato che le due cose non sono in conflitto e che esiste sempre la necessità di creare un processo di identificazione soggettiva che venga supportato dalle persone trans. Allo stesso tempo, ha aggiunto, il Labour ha contribuito a garantire che gli spazi destinati esclusivamente alle donne siano protetti dalle misure di sicurezza previste dal legislativo sull’uguaglianza.
Tuttavia, ci sono state controverse sull’apparente cambiamento di posizione da parte del Labour nei confronti dei diritti trans. Infatti, il partito si era impegnato tre anni fa ad aggiornare il Gender Recognition Act che, tra l’altro, prevede l’autodefinizione senza la necessità di una diagnosi medica.
A giugno 2020, il leader del Labour Sir Keir Starmer ha modificato le sue opinioni sui diritti trans più volte. Durante un’intervista con il Sunday Times, ha affermato che per il 99,9% delle donne è una questione biologica e che non hanno un pene. Tuttavia, nel mese lentro, ha cambiato posizione nuovamente, affermando che una donna è una “femmina adulta”.
Malgrado i continui cambiamenti di opinione da parte di Sir Starmer, il Labour rimane ancora impegnato a modernizzare e semplificare il processo legale di modifica della propria identità di genere in modo da renderlo più umano ed equo. L’obiettivo è di essere sempre supportati e comprensivi nei confronti delle persone trans.
Quali misure di sicurezza all’interno dell’Atto di Uguaglianza individuerà il partito Labour per proteggere gli spazi solo per donne?
Mentre vi è tutt’ora una frizione all’interno del partito Labour sulle questioni trans, la vice leader del partito Angela Rayner sta ribadendo che i diritti trans non sono in conflitto con i diritti delle donne. Intervistata su BBC Radio 4’s Today Programme, Rayner afferma che Labour è ancora impegnata a creare un processo più supportivo per aiutare le persone a effettuare legalmente la transizione. Questo segue la scorsa decisione del partito di non supportare più “self-ID” e di mantenere una “diagnosi medica di disturbi di gender” come parte del processo legale per cambiare genere.
Anche se tre anni fa il partito Labour aveva affermato che era “impegnato a garantire l’uguaglianza” e che supportava la “modifica dell’atto di uguaglianza per introdurre self-ID della trans persone”, la recente mossa di Labour ha rotto l’impegno verso la comunità trans. Questo mette in conflitto il partito con il Labour scozzese che sostiene self-id e ha supportato le riforme di gender della SNP, che sono state successivamente bloccate da Westminster.
Inoltre, Rayner ha affermato: “C’è bisogno di un processo competente, compassionevole e umano che sia in grado di supportare le persone nella transizione. Nell’attuale Equality Act, introdotto dal Labour government, sono stati introdotti dei meccanismi di sicurezza per garantire gli spazi solo per donne. ”
Mentre Labour sembra offrire un chiaro supporto ai diritti delle persone trans, le ultime mosse del partito hanno messo in discussione la sua politica sulla materia. All’inizio di aprile, Keir Starmer aveva affermato che un sistema che preveda self-id sarebbe “non fosse la “strada giusta da percorrere”. Successivamente, la frase di Starmer in relazione alla biologia ha sollevato alcuni sospetti sulla sua reale posizione verso la comunità trans.
Attualmente sembra che il Labour voglia effettuare una modernizzazione dell’Atto di Uguaglianza, ma senza modificare la diagnosi medica per le persone transessuali. Le misure specifiche che potranno essere introdotte per proteggere gli spazi solo per donne all’interno di questo atto non sono ancora state specificate, ma le parole di Rayner offrono almeno il sostegno e una prospettiva inclusiva sin qui assente da parte del partito.
Come il Labour supporterà le persone trans nei prossimi anni?
Il Labour sostiene ancora il processo per persone che desiderano legalmente fare un transizione. La politica di un anno fa sosteneva che l’adozione del GRA, (Atto di Uguaglianza) avrebbe introdotto una procedura di auto-dichiarazione per le persone trans, ma la posizione del partito è cambiata. La lotta intrapresa dal partito è trovare un modo per incoraggiare e supportare le persone trans nel mantenimento dei loro diritti, ma che allo stesso tempo protegga i diritti delle donne.
Rispondendo al tema come il Labour supporterà le persone trans nei prossimi anni, la legislazione e gli aggiornamenti in materia di diritti umani tra l’altro supporteranno i diritti delle persone trans. Angela Rayner, Vice Segretario del Labour, ritiene che nessun conflitto esista tra i diritti delle donne e quelli delle persone trans. Ha affermato che il partito è ancora intenzionato a creare un’atmosfera più sostenibile, che incoraggia e ammortizza le persone trans che vogliono intraprendere un processo legale.
Starmer ha recentemente emesso un avvertimento, affermando che una formulazione di autodichiarazione non è il modo giusto per andare avanti, facendo riferimento a ciò che è successo in Scozia. La Scozia è stata la prima regione a introdurre una legge sui diritti umani senza passaggi medici, tuttavia la legislazione è stata rapidamente eliminata dal governo a Westminster. Starmer ritiene che sia necessario un equilibrio tra quelli che hanno il diritto di identificarsi da soli e le persone che usano toole mediche per far entrare le persone nella comunità trans.
Rayner ha dichiarato che il Labour continuerà a lavorare con il governo britannico ed altri membri della comunità LGBTQ+ per ottenere un sistema di riconoscimento del genere più obiettivo e compassionevole. Inoltre, la stima del partito che tali misure di sicurezza siano incluse nell’Atto di Uguaglianza del Governo riconosce che non manchino protezioni per gli spazi riservati solo alle donne.
La posizione del Labour sui diritti delle persone trans cambia piuttosto di frequente. La loro volontà di assicurare che le persone trans possano godere di tutti i diritti previsti dall’attuale Atto per l’uguaglianza incentiva la speranza che la parte verrà espressa con maggiore chiarezza nelle prossime settimane e nei prossimi anni.